martedì 26 aprile 2016

FITNESS E MODA

Voi cosa scegliete? Un look mozzafiato anche in palestra vero?

 

Sin dal 1910 una cosa che accomuna tutte le donne della storia, è che prima o poi ognuna di loro si è ritrovata a indossare abiti e scarpe comode per darsi da fare in palestra e smaltire il peso in eccesso.
Il look per la palestra dal 1910 ha ovviamente subito moltissimi cambiamenti sino ad arrivare ai nostri giorni dove a dominare la scena in palestra sono tessuti tecnici e “smart” che si adattano alle curve del corpo e ai movimenti.



 
Sport e fashion sono l'accoppiata vincente per la nuova stagione. il total look actiwear, minitop, felpe con cappuccio e logo, pantaloni stampati, zaini e borse sono ormai diventati dei veri e propri must have anche fuoiri dalla palestra.



 Il top da ballerina si indossa ora anche per una serata in un club, magari abbinato a pantaloni ampi e dal taglio sartoriale. I leggins con stampe digitali, d'ispirazione tribale, si portano durante il giorno, abbinati ad un maglione o ad una camicia ton sur ton . Grandi attenzioni sulle sneakers, sempre più tecniche senza rinunciare ad un tocco di femminilità e a originali mix di colori. anche gli accessori da palestra si trasormano in oggetti del desiderio grazie alla cura dei dettagli: Nike propone un kit di fascette per i capelli, desclinate in tutte le sfumature possibili.




Un tipico look per la palestra che riesce a farvi essere sempre alla moda:
  • Crop Top incrociato:Va portato aderentissimo, a sostituzione del reggiseno 
  • Canotta lunga con tasche: Per le più formose o per chi vuole nascondersi 
  • Running colorate
  • Tessuto Space dye: È a metà tra il grigio e il nero e presenta delle striature bianche. È perfetto per nascondere il sudore ed è così tanto di moda!
  • Cuffie glamour 
  •  Leggins in tessunto tecnico: Serve a “comprimere” la silhouette e modellare le forme, così è adatto a tutte, anche a chi pensa di avere un fisico non proprio perfetto. Per le più bassine, è indicato a vita alta e tagliato al ginocchio.
                                                                                






5 ACCONCIATURE PER LA PALESTRA


Per le amanti del fitness i capelli talvolta possono rappresentare un problema, cosa fare prima e dopo l’allenamento? Abbiamo pensato di consigliarvi 5 acconciature per la palestra da portare anche tutto il giorno, in modo che le chiome rimangano intatte e a posto. Sono tanti quelli che si allenano la mattina presto prima di dover correre in ufficio o all’università e trovare dei raccolti che risolvano il problema pre e post attività sportiva è davvero un sollievo!

 CHIGNON SPETTINATO


La prima delle soluzioni che viene in mente è quella dello chignon spettinato, meglio ancora se maxi, quindi realizzato a circa metà della nuca, partendo da una chioma piuttosto lunga, arrotolando tutti i capelli e fermandoli con un elastico. Qualche ciuffo ribelle che ricade sulle spalle o incornicia il viso sarà un dettaglio in più e non un sintomo di disordine, per il dopo allenamento una spruzzata di lacca terrà l’acconciatura a posto fino a sera.

CODA CON TRECCIA



Abbiamo visto imperversare la moda delle boxer braids, in effetti le trecce sono sempre un’ottima soluzione per i capelli quando si tratta di attività sportiva, per realizzare qualcosa di originale si può creare una treccia che parta fin dalla base della nuca e salga fino a circa metà del capo, qui i capelli vengono fermati come in una ponytail e da lì acconciati nuovamente con una normale treccia a tre ciocche. Sarà un raccolto bello da vedere durante tutto il giorno e soprattutto super comodo per l’allenamento.

TOP KNOT



Esistono tantissimi modi di realizzare uno chignon, abbiamo visto come fare quello maxi e con effetto spettinato, ma anche il cosiddetto top knot, dunque uno chignon alto realizzato preferibilmente a partire da una chioma lunga e liscia e fermato sull’alto del capo può essere un’ottima soluzione di acconciatura prima e dopo la palestra. Durante l’allenamento sgombra il campo da capelli “fastidiosi”, e dopo risulta molto chic anche con un tailleur da ufficio.

TRECCIA A CORONA



La treccia a corona è diventata di certo una delle acconciature più trendy da qualche stagione a questa parte, perché non portarla anche in palestra? Specie per chi fa un’attività come danza o ginnastica a corpo libero può essere una perfetta alternativa a coda e chignon, sicuramente è più chic, e, dettaglio non da poco, è adatta anche per fermare in un raccolto i capelli medi, che spesso non sappiamo come gestire e finiamo per averli disordinati dopo un allenamento. Si parte dall’alto del capo realizzando o un’unica treccia che lo circonda interamente fino al retro, oppure due sezioni di trecce che si uniscono sempre sul fondo.

TRECCIA LATERALE


Come nel caso dello chignon anche con la treccia laterale si gioca con l’effetto messy, dunque lo spettinato, che si può avere sia prima che dopo l’allenamento. Potrà essere anche casuale, l’importante è farlo sembrare studiato a regola d’arte: una treccia semplice (o anche a spiga di grano a seconda dei gusti), viene realizzata lateralmente, mentre i capelli sul capo vengono leggermente gonfiati con l’ausilio di un pettine per dare volume alla nuca e alcuni ciuffi lasciati liberi e non fissati proprio per ottenere l’effetto spettinato.



lunedì 25 aprile 2016

 

       Lo stile Italiano e il settore della moda

L'Italia, un paese con un grande senso del fashion.


 

Le maison italiane si sono consociate in vere e proprie multinazionali del lusso e oggi primeggiano in tutto il mondo i grandi e mitici marchi del Made in Italy: Prada, Armani, Versace,
Cavalli, Dolce&Gabbana, Ferrè, Gucci, Tod's, Valentino, Trussardi, Missoni, Biagiotti, Moschino, Rocco Barocco, Sergio Rossi e tanti altri.


 
Il successo della moda italiana è il frutto di una lunga storia che è andata di pari passo con l'evolversi della società e della cultura: dagli eserdi degli anni '50 alle moderne tendenze, passando per il glamour del cinema e la sensualità delle grandi attrici che sono rimaste affascinate dal Made in Italy. Un fascino che nel corso dei decenni si è ampliato come un'eco e che continua fino ai giorni nostri.



Infatti, al giorno d'oggi, è possibile apprezzare i grandi marchi della moda italiana in tutto il mondo nelle vie dello shopping internazionale.
Per il turista è impossibile resistere al richiamo della moda.
La moda italiana è molto apprezzata in tutto il mondo per la sua eleganza e qualità. Per la sua varietà di stili, di articoli venduti, ammirati e bramati, da uomini e donne di tutto il mondo, spazia dalle scarpe alle borse, dai vestiti agli occhiali. Capi essenziali o accessori, tutto è realizzato con stile inconfondibile. Da tempo le star internazionali indossano abiti italiani per gli eventi mondani più importanti, facendo da cassa di risonanza a campagne pubblicitarie massicce e costose.



La moda italiana infatti inizia nelle sartorie. Prima delle sfilate di Milano e della notte degli Oscar, lo stile italiano si realizzava nelle botteghe dei sarti e dei calzolai. Abiti e scarpe realizzati su misura con una qualità artigianale impeccabile, con stoffe e materiali di prima qualità. E’ qui che nasce una delle caratteristiche della moda italiana: l’eleganza. E l’eleganza non ha tempo.

Al tempo di sfilate e collezioni, e di campagne pubblicitarie internazionale, la produzione del settore moda si distingue per le piccole imprese artigiane che organizzate insieme riescono a realizzare ogni anno migliaia di articoli destinati ai negozi di tutto il mondo. La qualità artigianale infatti rimane un fattore fondamentale della moda italiana e ne contraddistingue qualità e stile; e si sposa con l’avanguardia tecnologica nel design e con la creatività del marketing. 




 









 






         NUOVA VISIONE DI STILE

Gli occhiali sono un pezzo, non status, un trend. Un segno di riconoscimento attraverso il quale griffe e nuovi brand e si  contendono il poli a colpi di forme colori dimensioni. E inevitabilmente ognuno diventa oggetto del desiderio.

                        
   Light vs bold

Se amate la leggerezza, trasparenza e sottilezza, lasciatevi  conquistare dal nuovo modello da vista Dior Sideral con lenti che sembrano sospese. Se invece preferite l'effetto diva Hollywoodiana, il modello di etro con montatura squadrata ed extralarge è quello che fa per voi.


 A tutto tondo

 Gli occhiali rotondi hanno attraversato i secoli senza perdere mai importanza, i modelli più nuovi spaziano tra effetti marmorizzati, Leopard e stanghette effetto pop arte. Un remix di stile per un classico
senza tempo.



Neo butterfly

Sembrano un quadro d'arte moderna in maxi occhiali griffati fendi che coniugano i codici estetici della maison alla tecnologia più innovativa. La silhouette sinuosa è interrotta da pattern astratti e da insolite cromie. Intrigante ed eleganti, piaceranno alle visionionarie più chic.
                               
  
Pastel rétro 

Oggi gli occhiali da vista sono anche un po' romantici: sfumature verde acqua stanghette azzurre dettagli dorati. Forma a farfalla femminili danno un tocco veramente anni 50. E in più stanno bene con tutti look minimal, sporty e lady like.

                           

 Like a diva

Dedicato a chi non vuole passare inosservata, sono il glam è pazzo che fa la differenza. Sempre preziosi con cristalli colorati e effetto tiara, il messaggio è chiaro: a me gli occhi!  
 
Siderali

Una lastra argentata e l'iconico intreccio simbolico della griffe.

     

Eccentrici 

Impossibile non farsi notare con il San classici d'object con angoli in metallo bagnati nell'oro.


               
  Vedo rosa

Un mondo tutto ring quelle ideato dalla stilista stella McCartney per celebrare poco la nuova fragranza della maison.
                           



Social eyes

Alla vista: con lenti trasparenti, tutto si gioca come capo perfetto in questa acconciatura.

 


Performanti

Non solo per sport ma anche per passione la mascherina Visore di Givenchy. Originale e audace, dal design high-tech e lenti specchiate con inserti in gomma.


E voi che modello preferite?


sabato 23 aprile 2016



  100 ANNI DI MODA


Ripercorrere 100 anni di moda in due minuti, il più affascinante e multiforme periodo nella storia della moda, ripercorrendo le tappe salienti e le conquiste in ogni settore della moda femminile ,per  rivivere la donna degli anni '20 fino ad oggi. Dagli abiti lunghi e casti fini ad arrivare nella seconda metà del secolo, con la rivoluzione giovanile, allo stile casual e lo streetwear, dove c'è il minimalismo e il trionfo del colore, passando per la moda hippy degli anni '70 e le acconciature cotonate degli anni '80.

Quale stile preferite?


Moda 1915-1922
Le gonne lunghe e strette degli anni precedenti non sono piu’ adatte  a questa nuova vita, e vengono immediatamente abbandonate a favore di gonne piu’ corte e soprattutto piu’ larghe che non impaccino nei movimenti. Anche la linea dei corpini e’ sciolta e pensata per essere comoda. Vengono definitivamente abbandonati anche gli alti colletti di pizzo a favore di scolli triangolari che lasciano la gola scoperta.
Le scarpe acquistano maggiore importanza, e si arricchiscono sempre piu’ spesso di fibbie e cinturini. La calzatura piu’ diffusa e’ comunque ancora lo stivaletto di pelle, alto e a tacco basso.Anche i cappelli sono molto piu’ piccoli e le pettinature piu’ semplici.





MODA 1923-1930 
Nel campo dell'abbigliamento per la prima volta la moda cessa di essere riservata ad un élite, ma si apre alle masse con nuovi tessuti artificiali e sintetici quali il nylon a basso costo. Gli abiti ora sono semplici,pensati sopratutto per lasciare la maggior libertà nei movimenti: le linee sono dritte, i tessuti morbidi, la vita bassa, le gonne sempre più corte con forme geometriche. I capelli per la prima volta vengono tagliati corti e i cappelli sono piccole cloche calzate fino alle sopracciglia. La sera gli abiti, senza maniche e con spalline sottili, sono in tessuti leggeri e velati, come chiffon, tulle, organza e seta, spesso impreziositi con perline e frange.



Come si potrebbe definire lo stile degli anni ’40
Sobrietà e praticità sembrano descrivere, un decennio piegato dagli orrori del secondo conflitto mondiale. Lana, cotone e tessuti lavorati diventano necessari per confezionare le divise dei soldati al fronte, tanto che le case di moda sono costrette a ripiegare sui tessuti poveri: gli abiti per la moda donna sono quindi votati alla semplicità, soprattutto oltreoceano.
Linee dritte, capi squadrati e tailleur-divisa sono i dettami di una moda che sembra voler uniformare lo stile della donna a quello del soldato al fronte.


Periodo di rinascita, gli anni '50 sono il decennio del rock 'n' roll, dei blue jeans, delle t-shirt, delle pin up e dei pattern a pois; è il momento in cui cominciano a comparire i primi bikini, e la giacca di pelle diventa un irrinunciabile must have della moda uomo. Cominciano a convivere tra loro molti stili, come quello della casalinga americana e quello più appariscente delle pin up.


La moda anni 60 è una di quelle che più hanno influenzato il modo di vestire, è stato un vero e proprio punto di svolta, si affermarono stili innovativi e nuovi canoni estetici, nuovi colori, stili e tagli di capelli. 
Il trucco intenso ed esagerato concentrato sugli occhi, dove si usava moltissimo mascara, ma anche le ciglia finte, lo smokey eyes e l’eye-liner liquido.
 Gli abiti diventano svasati e coloratissimi, trionfano le stampe geometriche, i pois e le righe, uno stile sbarazzino e allegro che segna l’inizio del cambiamento per tutta la moda femminile. Bellissimi anche i cappottini squadrati con maniche a tre quarti e i maglioncini con il collo alto dalle tonalità sgargianti.
Anche gli accessori si evolvono, gli occhiali diventano più grandi, rotondi e coloratissimi, le borse si ingrandiscono, le scarpe si “abbassano”, abbiamo ballerine e stiletti i cosiddetti “kitten”. Tornano in auge cuffie, cerchietti e foulard coloratissimi anche questi con colori intensi, contrasti e stampe optical in black & white. I gioielli diventano grandi e colorati, quasi sempre in plastica.




Gli anni '70 sono caratterizzati da fermenti sociali, lotte operaie e azioni di protesta collettive, in cui consumismo e spirito anti-conformista convivono in un unicuum sociale.
Le lotte per i diritti civili ridisegnano i contorni della società occidentale, una società in cui a mutare è soprattutto la visione della donna e della parità dei sessi
Tali profondi cambiamenti non poterono non riflettersi sul mondo della moda che, accanto alle tendenze hippy, ridisegna la figura di una donna sempre più emancipata, che porta i pantaloni e che scopre il suo corpo.


Gli anni ’80 sono quelli del femminismo e della libertà artistica e di espressione.
I pantaloni di pelle nera aderente erano cult negli anni ’80 proprio grazie alle icone rock e pop del periodo.
Il look femminile sembrava trasandato o poco curato, ma dietro quell’effetto voluto c’era molta cura dei dettagli. 
Collant strappati, t-shirt extra large con stampe e abbinate a giubbotti cortissimi e minigonne di jeans erano elementi dominanti del look rock anni ’80.
Le ragazze indossavano bandane su maxi acconciature, bracciali vistosi e croci di strass o crocifissi.

Negli anni 90 nasce una sorta di imposizione nei confronti del ondo della moda e ciò porta alla nascita dello stile grunge. Ispirato al rock punk, lo stile grunge ha una punta di urbano, ce si descrive in uno stile povero e minimalista. Questo stile si caratterizza per la sovrapposizione di capi, jeans ed anfibi ai piedi, da portare con lacci colorati e differenti tra una scarpa e l’altra.
Lo stile grunge in versione chic è tornato di gran moda, con note punk mescolato ad accessori luxury con remix finti e trasandati.
Negli anni 90 i giovani avevano uno stile molto trasandato, utilizzando camice consumate e maglioni extra large.
Un elemento indiscusso deli anni 90 sono le salopette di jeans ,il chiodo di pelle e le fantasie floreali;  inoltre i must erano dei top che lasciavano la pancia e la schiena scoperta, da abbinare a jeans a vita alta decorati con stampi e strappi.
Come accessori c’erano gli orologi dal cinturone in plastica super colorati, e gli zainetti in nailon, a fiori o a righe e l’immancabile marsupio.


Lo stile di inizio millennio non è di facile identificazione, perché contraddistinto da un mix-and-match di influenze passate e nuove tendenze che hanno reso poco riconducibile ad una "moda" nel vero senso della parola! Ci sono le influenze del punk anni '80, il disagio tipico dei '90 e quella vena intellettual-chic dei primi 2000, mischiati in modo magistrale: moderno a tal punto da essere ancora terribilmente di moda. I look erano caratterizzati da:
  • le rugby shirt prese in prestito dalle divise dei giocatori di rugby, ma impreziosite da colletti e aderenze strategiche
  • le mitiche t-shirt sopra l'ombelico
  • le gonne in tulle, corte, medie e lunghe
  • il look emo
  • le parrucche
  • il chiodo in pelle
  • top scollatissimi che lasciano poco spazio all'immaginazione, jeans a vita bassa e finta pelle
    Tra le tendenze moda 2015 non poteva mancare il trend retrò con un ritorno degli anni ’70. Tra accessori e capi in suede, stampe colorate e tagli prettamente vintage, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Tra le tendenze più interessanti della primavera estate 2015, è la moda retrò, dove riappaiono capi e accessori in perfetto stile anni ’70!
    Tra i grandi must che ci riportano indietro a quegli anni, oltre agli abiti trapezio, ci sono gli abiti lunghi nelle fantasie multicolor, leggeri, morbidi e leggiadri come quelli di Cavalli  e, ovviamente, i pantaloni a zampa, un grande must del passato, reinterpretato e mescolato alla moda della jumpsuit.
    Un’altra grande icona di quel periodo sono le frange che ritroviamo sia sugli abiti che su accessori dal design molto classico e formale, come Gucci che le abbina agli zainetti in pelle chiara.

venerdì 22 aprile 2016


MILANO FASHION WEEK 2016 



 

La settimana della moda di Milano è una celebre settimana della moda tenuta due volte all'anno a Milano in Italia. L'evento con le sfilate primavera/estate si tiene a settembre/ottobre di ogni anno mentre l'evento con le sfilate autunno/inverno si tiene a febbraio/marzo di ogni anno. 





La fashion week milanese  un evento capace di raccogliere 10 milioni di interazioni. 
La casa di moda che ha trionfato è stata Gucci, conquistando la pole position sia in termini di engagement  sia di new follower.
La Top 3 per interazioni si completa con i brand, Prada e Versace: il primo si è distinto per la frequenza con cui ha condiviso contenuti dedicati al suo nuovo progetto #premonition. Versace, invece, ha ottenuto un grande successo social grazie alle numerose foto che ritraevano le top model internazionali, veicolate dall’hashtag #VersaceCelebrities.




Dal 24 al 29 febbraio ha avuto luogo a Milano la Settimana della Moda Autunno Inverno 2016-17, dove accanto ai grandi nomi che hanno reso famoso il Made in Italy come Gucci, Prada, Roberto Cavalli, Dolce & Gabbana, Versace, Giorgio Armani, hanno sfilato anche le collezioni di giovani stilisti.












Milano fashion Week 2016: sfilate e collezioni


Tendenze autunno-inverno 2016


Le tendenze per l'autunno inverno 2016 dalla Milano Fashion Week sono molte e adatte ai gusti più variegati.

Continuano ad esempio a predominare i colori metallici, soprattutto sulla pelle che viene usata per cappotti dai volumi over come da Max Mara e Jil Sander o per giubbini corti, come da Emilio Pucci. Tra i materiali anche il velluto torna di gran moda, se mai ha smesso di esserlo, sui completi neri di Giorgio Armani o blu di Bottega Veneta, ma anche sugli abiti di Phylosophy by Lorenzo Serafini.

Per il prossimo autunno gli abiti vanno lunghissimi fino ai piedi, anche per il giorno. 



Si intitola "Black Velvet" la collezione realizzata da Giorgio Armani per l'autunno inverno 2016-2017.
 Giorgio rende omaggio al velluto nero, un tessuto raffinato e elegante, che diventa protagonista assoluto della prossima stagione fredda, declinato su giacche e pantaloni dal taglio sartoriale per il giorno, ma anche in versione lussuosa per la sera su abiti arricchiti da trasparenze in tulle e strass ton sur ton.
Non mancano fantasie geometriche in tweed giocate su tinte pastello come il rosa e l'azzurro, e romantiche stampe di fiori realizzati su completi e abiti in seta fluida, da sfoggiare con stivaletti a punta en pendant.






 I modelli più belli della collezione autunno inverno 2016-2017 della Milano Fashion Week.




Dagli stivali in stile anni sessanta di Emilio Pucci alle scarpette glitterate di Dolce& Gabbana à la Cenerentola, passando per le zeppe vertiginose di Gucci, non c'è che l'imbarazzo della scelta.

E per chi non fosse ancora soddisfatta? Gli stivali Trussardi alti fino al ginocchio in suede con tacco prezioso e i sandali Dsquared2 soddisferanno chi vuole sentirsi sexy e femminile.






 Quali sono state le borse più belle di questa Milano fashion week?

Dall'iconica Peekaboo di Fendi in versione mini e impreziosita da ricami floreali, alla tracolla in vernice rosa di Blumarine per un tocco femminile e bon ton, dal classico bauletto in pelle firmato N°21 alla versione originale e chic di Jil Sander da sfoggiare sotto braccio a mo' di pochette. E ancora, la clutch rigida con cristalli degna di una principessa proposta da Dolce & Gabbana, la bisaccia con inserto in pitone di Prada, la shopper verde smeraldo di Max Mara e molto altro ancora.











Come ogni stagione della MFW non possono mai mancare alcuni elementi stravaganti delle varie collezioni.


Dai "pigiami da giorno" di Alberta Ferreti alle gonne in glitter di Cristiano Burani, dai maxi orecchini a forma di nappine di DSquared2 al soprabito pieno di rose di Dolce & Gabbana: anche per la prossima stagione, l'eccentricità la fa da padrone.









Non può mancare anche la moda autunno-inverno 2016 degli uomini...


Ha dato il via a questa edizione di Milano Moda Uomo, Roberto Cavalli, Dolce&Gabbana e Zegna  che hanno incantato tutto il pubblico.

Ad animare la Milano Fashion Week ci hanno pensato le collezioni moda uomo per l’autunno inverno 2016-2017 di: Diesel Black Gold, pronta a tornare a Milano anche per la collezione moda donna il prossimo febbraio, Antonio Marras, Etro, Msgm, Canali, Fendi, Marcelo Burlon County of Milan e Brioni.



Dopo aver ospitato il debutto sulle passerelle milanesi di Lucio Vanotti, designer ospite di Armani in questa stagione, il Teatro/Armani è tornato ad essere protagonista con la sfilata Emporio Armani. Alla corte di Giorgio. 

Tra gli altri protagonisti assoluti di Milano Fashion Week troviamo Ermanno Scervino con una sfilata tra fashion e calcio dedicata al meglio dell’italianità. E così a Palazzo Serbelloni accanto alle creazioni per l‘inverno 2016, glamour nei tagli e sportiva nei tessuti, campeggiavano le quattro coppe del mondo vinte della nazionale italiana di calcio.

Sfilata anarchica invece per Gucci. Alessandro Michele riveste di velluto rosso un ex scalo ferroviario e porta in scena un uomo romantico, fuori da tempo e fuori dal genere.




Non sono mancate le presentazioni, da Wookrich a Paul&Shark passando per Trussardi. In scena a Brera la maison del levriero unisce moda, arte, musica e cultura.
Max Mara si è fatta poi protagonista con un evento dedicato alla collezione di occhiali. L’occasione è stata anche quella di presentare, all’interno del flagship di corso Vittorio Emanuele a Milano, lacollaborazione della maison con l’artista Maya Hayuk.








Tendenze moda donna primavera/estate 2016 


Tailleur: Prada lo propone interamente ricoperto di applicazioni con bordature a contrasto; con stampa floreale e maxi fiocco quello di Gucci; fiocco anche per il tailleur Moschino, declinato in nuance accese; total black per quello di Costume National, con gonna-gilet; quello di Fay è un mix di stampe e tessuti.
























Slip dress: seducenti trasparenze black per Francesco Scognamiglio; una scultura di rouches l’abito di Gucci; drappeggi; spalle scoperte per il long dress floreale di Luisa Beccaria; effetto lingerie il mini abito di Simonetta Ravizza.












Maschile: jacquard, giallo acceso il tailleur pantalone di Gucci, pink quello di Emporio Armani; con giacca over quello minimal di Costume National; stampa stile camouflage per il completo di Bottega Veneta; interamente ricoperto di stelle quello di Max Mara, con giacca doppiopetto.










Minigonna: sotto aderente, sopra morbida e ricamata quella di Fendi; a righe lurex quella di Giamba; con spacco anteriore la mini skirt di Costume National; è tempestata di conchiglie colorate quella di Fausto Puglisi; a portafoglio, con disegni floreali black, la mini di Blumarine.





Jumpsuit: striped, strapless e super aderente quella di Giamba; lurex e morbida quella di Emporio Armani; con bottoni anteriori e pantaloni svasati-rouches la tuta Simonetta Ravizza; giallo acceso, stile salopette quella di Sportmax; scollo profondo per la jumpsuit di Genny. 
























Moda uomo estate-primavera 2016


FUSION: È Armani che ha cominciato con Emporio Armani la milano-fashion-week degli uomini
 E così dall'incontro di mondi sfila una collezione che vede nella fusione tra Oriente e Occidente la sua peculiarità. Il rigore di  Giorgio si vede anche nella palette che non dà adito ad eccessi: grigio, blu, sabbia, fango. Cromie totali e polverose mosse solo da una nota di petrolio. Ampi pantaloni con pince profonde e baschi sulla testa che danno un sapore tutto metropolitano alla collezione. Sempre a Oriente guardano anche Stefano Gabbana e Domenico Dolce che rendono omaggio alle sete stampate di una Cina perduta ma anche ai giardini segreti e fioriti della Sicilia decadente cari alla maison Dolce&Gabbana. Naviga in altri mari invece Donatella Versace che vuole l'uomo un po' pirata, un po' manager. Dai completi dai toni grey spuntano T-shirt lunghe tono su tono per un gioco di sovrapposizioni leggere nelle sfumature naturali della terra.







ANTICONFORMISTA: L'abito sartoriale? Blazer e bermuda. Così si affaccia sulla nuova stagione Corneliani che rilancia un rigore anticonformista dove lunghi trench scorrono fluidi fino alle caviglie e T-shirt in pelle di ampio volume si portano con pantaloni con stringi vita che disegnano la silhouette. Vive di contrasti anche l'uomo di Jil Sander che trasforma il tessuto più tecnico in abito sartoriale. L'antivento prende coì la foggia del blazer più classico mentre il coat si fa ampio e rigido disegnando mantelle con cappuccio in vernice color ghiaccio o total black. Da Marni invece predominano i toni intensi del blu, del verde bosco, del bordeaux per abiti dalle linee essenziali che riprendono però field jacket di gusto casual su pantaloni ampi ma corti alla caviglia o bermuda oversize, bruciati, arancio e ocra. 



NEO CLASSICO: Stefano Pilati rilancia un concetto di neo classicismo che porta Zegna Couture su un gradino d'eccellenza sempre più alto. Dai tessuti che sa mixare in modo unico alle linee che aderiscono al corpo pur rimanendo morbide e fluide, come nei suoi Broken Suit, non c'è dettaglio che sia sfuggito allo stilista nel creare un guardaroba contemporaneo ma con tutti i dettami della più classica sartorialità. Una sinfonia di colori: dai madras pastello alle tonalità neutre, intervallate da bianchi ottici e total black. Completano il look fluttuanti coat e trenchchiusi fino al colletto, gilet multitasche, bomber e blouson drappeggiati. Da Salvatore Ferragamo invece si mescolano aspetti classici, sartoriali e quindi di tradizione, con il mondo dello sport.






COM'È PROFONDO IL MARE. Già un mare profondo e calmo. Sinuoso e docile, ma elegante nel movimento ondulatorio. Sinuoso e fluido come la colezione di Giorgio Armani che non ostenta anzi cerca nella riflessione coerente la sua strada maestra. Fatta di grigi sfumati, toni mauve, azzurri nuvola e glicine. E mentre Armani percorre rotte sicure, Dean e Dan da Dsquared 2 mettono in scena surfisti californiani alla Point Break. Corpi tatuati da "mute" full body tattoo che come una seconda pelle scolpiscono la silhouette. Modelli pronti al punto di rottura, veri no-limits men che dello sport estremo hanno fatto una divisa (glamour): pantaloncini da surfer incrostati di ricami multicolor, jeans oversize eponcho fuoriscala, portati come mantelli, o forse come coperte di emergenza per una notte di falò sulla spiaggia.









NATURAL WAY. Tomas Maier da Bottega Veneta, si approccia a Madre Natura scegliendo tutte le sfumature più soft della palette della terra. I marroni bruciati, i verdi delle foglie, le nuance tenui del sabbia, fino ai blazer grigio scuro come l'ardesia tracciati da righe marroni e ai pull bianco glacier. Un tappeto di petali di rosa, invece, accoglie i modelli sulla passerella di Missoni che rinnova il motivo zig-zag con nuace delicate come gli arancioni, i gialli, i verdi in tutte le sue sfumature.  Tutto all'insegna di un lusso rilassato, molto sofisticato, per un viaggiatore cosmopolita in armonia con il mondo che lo circonda.





POST INDUSTRIALE. Prada non si omologa e anzi sembra rendere omaggio a una certo rigore workwear mixato alla freschezza giovanile di T-shirt con i ricami ironici di coniglietti pop, razzi, macchinine da corsa. La sfilata di Miuccia Prada sovverte gli schemi a partire dalla location che pare un mondo post-industriale capovolto:grandi lastre trasparenti scendono dal soffitto su un pavimento di cemento (progetto di OMA di Rem Koolhaas), sul quale afilano veloci uomini con shorts corti e soprabiti lunghi al ginocchio. Citazioni anche workwear con gli abiti che citano tute industriali, con le tasche posteriori chiuse da zip. Sunnei, propone anche dei macro gessati oversize nelle proporzioni e dal taglio minimale. Zip, tasche grandi e tessuti effetto denim e lino per il duo di creativi Loris Messina e Simone Rizzo.






SPORT COUTURE. Calvin Klein trasforma il look con le fasce di velcro che regalano ai capi forme nuove. Sportswear sartoriale quasi che non dimentica le origini americane del brand, anzi le esalta nei capi icona come il giubbino denim in tonalità neutre come il beige e il classico jeans. Sempre sport oriented la sfilata di Moncler Gamme Bleu che questa volta si ispira al mondo del canottaggio per i suoi uomini in divisa. Rigore e colore le parole chiave per lo stilista Browne che sceglie shorts e bermuda seersucker a cui sovrappone blazer a righe di diverse dimensioni, bomber-piumino di ampio volume e cravattini che infiocchettano il look a righe da club inglese. Bermuda in struzzo e parka con dettagli tailoring invece da Pal Zileri che si evolve e stupisce con una collezione che traghetta il casual wear nella dimesione luxury dell'artigianalità made in Italy.





INTO THE BLUE. Il blue è il colore della primavera 2016. In tutte le sue sfumature, come le onde del mare, lo stesso mare messo in scena da Antonio Marras che dedica la sua sfilata agli uomini che amano le acque cristalline. Così i suoi modelli vestiti in giacche doppio petto bianche e blu attraversano una passerella fatta di pagine di libri dipinte di azzurro, e lo spettatore si tuffa in una collezione per marinai-poeti. Anche Brioni ha scelto le nuance del blue. Ma nei toni più polverosi del celeste. Abiti slim chiusi in vita da una cintura a evidenziarne la silhouette si alternano a spolverini leggeri come l'aria per una collezione che si appropria di tutte letonalità del cielo per disegnare completi elegantissimi, disegnati da linee geometriche, da portare con sandali in pelle a doppia fascia.





L'UOMO POETICO. Détournement è la parola chiave che Alessandro Michele ha scelto per la sua collezione. Una pratica estetica dove maschile e femminile si fondono e lasciano spazio alla delicata poesia di abiti in seta raffinati come pigiami di lontana memoria, decorazioni floreali come giardini incantati e ricami preziosi come i pappagalli che si posano leggeri sulle maglie dai colori raggianti che Gucci fa sfilare con armonia infinita nonostante il gioco perenne di contrasti e accostamenti. Dall'unione di generi parte anche la sfilata di Etro che immagina la passerella come un uovo, simbolo della vita primordiale, che nelle sue curve ha in sé la sintesi della perfezione e dell'essenzialità. Così la moda riflette la maestria della fluidità femminile con il rigore maschile. Camicie in georgette di chiffon si sposano ad abiti dal taglio sartoriale. E l'inconfondibile motivo paisley della maison si nasconde in una sorta di caccia al tesoro che lo vede a voltepolverizzato, a volte più geometrico, ma sempre presente nei completi che vanno dal rosa al tabacco, fino al pervinca e al rame. 







NEO ARMY. Ufficiale gentiluomo: questo l'uomo di Ermanno Scervino che sceglie la divisa militare ma la decontestualizza in chiave sartoriale con inattese maglie tricot impreziosite da punti lucedati da fili di pailettes argentate e intarsi floreali.